Quando si potano le piante ad alto fusto?
Gli alberi rappresentano una preziosa risorsa per il nostro pianeta, ma la loro manutenzione può essere una sfida impegnativa. In particolare, la potatura di alberi di grande altezza richiede attrezzature specializzate e competenze specifiche per essere eseguita in modo sicuro ed efficiente. Ciò è dovuto al fatto che la potatura degli alberi è fondamentale per preservare la loro salute e prevenire possibili danni derivanti da rami morti, malattie o condizioni ambientali avverse.
Quando potare gli alberi ad alto fusto
In generale, il periodo ideale per la potatura è durante il cosiddetto “periodo di riposo vegetativo” che cade tra ottobre e dicembre. Effettuare la potatura in questo periodo offre numerosi vantaggi, sia pratici che futuri. Durante il riposo vegetativo, è possibile osservare chiaramente la struttura della pianta e valutare attentamente l’impatto che la potatura avrà sulla sua forma e struttura. Inoltre, le ferite causate dalla potatura si rimarginano rapidamente quando la pianta riprende il suo ciclo vitale, riducendo al minimo la perdita di linfa.
Tuttavia, alcune specie, come aceri e betulle, sono particolarmente ricche di linfa e richiedono la potatura in inverno, quando la perdita di linfa non è vitale per la loro sopravvivenza. La potatura invernale offre inoltre il vantaggio di evitare la trasmissione di malattie, poiché insetti e microrganismi patogeni sono solitamente inattivi durante questa stagione. La potatura invernale contribuisce quindi a preservare la salute generale della pianta.
La potatura degli alberi ad alto fusto viene effettuata da aziende specializzate e qualificate per non incorrere in incidenti pericolosi e non compromettere la salute della pianta.
Spesso per questo tipo di potatura il personale esperto si avvale della tecnica del tree climbing, che consente di arrivare ai rami più alti dell’albero grazie all’utilizzo di funi. inoltre questa tecnica è apprezzata per la sicurezza in cui vengono fatti i lavori. Infatti, gli operatori sono costantemente legati in modo tale da evitare pericolosi incidenti ed infortuni.
Alberi ad alto fusto: caratteristiche ed elenco
Possiamo distinguere gli alberi ad alto fusto in base alla loro grandezza. Ci sono gli alberi di prima grandezza, che in maturità possono superare i 25 metri di altezza, come ad esempio i faggi. Poi ci sono gli alberi di seconda grandezza, che non raggiungono i 25 metri ma superano almeno i 18 metri, come ad esempio i salici. Infine, ci sono gli alberi di terza grandezza, che possono avere un’altezza compresa tra gli 8 e i 18 metri, come i ginepri.
Per quanto riguarda le loro caratteristiche, anche se appartengono a specie botaniche diverse, gli alberi ad alto fusto hanno alcune caratteristiche comuni, tra cui:
- altezza superiore ai 3 metri
- radici ben sviluppate, che svolgono la funzione di nutrire la pianta prelevando acqua e sali minerali dal terreno. Questa “extra alimentazione” è necessaria poiché gli alberi ad alto fusto devono resistere a stress maggiori, come la forza del vento.
Ecco un elenco delle principali specie di alberi ad alto fusto:
- Abete bianco: si tratta di un albero di prima grandezza che può superare i 30-35 metri di altezza. È sempreverde e si trova principalmente nel Centro-Nord Italia, a quote elevate.
- Betulla bianca: questo albero ad alto fusto è diffuso soprattutto nel Nord Italia. Anche se non raggiunge la grandezza dei primi, può facilmente superare i 10 o i 15 metri di altezza.
- Leccio: il leccio è un albero sempreverde a foglie larghe che si trova in tutto il bacino mediterraneo. Può superare i 25 metri di altezza ed è quindi considerato un albero di prima grandezza.
- Olmo: l’olmo è un albero di prima grandezza facilmente riconoscibile nell’area mediterranea, dove può raggiungere e superare i 30 metri di altezza.
- Quercia: questo albero a foglie caduche è diffuso in tutto il vecchio Continente ed è uno dei simboli più noti degli alberi ad alto fusto, con altezze che possono superare i 40 metri.
- Rovere: l’albero di rovere è semi-caduco e può vivere per molti anni, superando diverse centinaia di anni in buone condizioni. Si trova soprattutto nel Centro-Nord Italia e può superare i 30-35 metri di altezza.
- Salice bianco: questo albero si trova in tutto il Continente europeo e può superare i 25 metri di altezza, rientrando nella categoria degli alberi di prima grandezza.
- Tiglio: il tiglio è anch’esso un albero di prima grandezza, con altezze che possono superare i 40 metri. Originario dell’Europa, è noto per la sua longevità, che può superare facilmente il secolo di vita in condizioni favorevoli.
Potatura alberi ad alto fusto come manutenzione straordinaria
La potatura degli alberi può assumere diverse finalità, a seconda delle necessità. In alcuni casi, diventa parte integrante di un piano di manutenzione straordinaria, quando è essenziale intervenire per ripristinare la stabilità compromessa della pianta. Questo processo comporta la rimozione di rami danneggiati da parassiti o agenti atmosferici al fine di consolidare e garantire la sicurezza della pianta.
D’altra parte, vi è la potatura di contenimento, la cui finalità è impedire che gli alberi crescano in modo eccessivo e invadano le abitazioni circostanti. In questo caso, si procede a “sfoltire” la chioma dell’albero e a eliminare rami superflui per creare un aspetto più omogeneo e garantire una maggiore stabilità.
Potatura alberi ad alto fusto: normativa di riferimento
Prima di procedere con la rimozione di un albero nel proprio giardino privato, è sempre consigliabile informarsi presso il Comune di residenza. Infatti, esistono vincoli e regolamenti relativi all’abbattimento degli alberi che possono variare da un Comune all’altro. Questi regolamenti potrebbero richiedere l’ottenimento di autorizzazioni amministrative specifiche e rispettare requisiti particolari. Per evitare problemi, è possibile presentare una richiesta al Comune per verificare se ci sono vincoli di qualsiasi natura che potrebbero impedire la rimozione di un albero su terreno privato. In caso di necessità, è possibile ottenere un permesso o un nulla osta.
È fondamentale rispettare il regolamento comunale riguardante il patrimonio arboreo e seguire le norme stabilite per eseguire interventi sulla vegetazione in modo conforme. Inoltre, se nella zona sono presenti esemplari particolari di piante, è necessario prendere in considerazione i vincoli idrogeologici e paesaggistici che potrebbero influenzare la possibilità di abbattere un albero, anche se si trova nel proprio giardino privato. Questi vincoli possono riguardare sia abitazioni singole con spazi verdi privati sia parchi condominiali e diventano ancora più rigorosi quando si tratta di intervenire in una riserva, un’area protetta o un parco.
Per richiedere l’abbattimento di un albero nel proprio giardino privato, è possibile rivolgersi all’ufficio ambientale del proprio Municipio o Comune e seguire i tempi di attesa previsti. Se non si riceve una risposta entro 30 giorni dalla richiesta, si può procedere all’abbattimento in base alla regola del silenzio-assenso. È importante notare che è necessario richiedere il permesso per l’abbattimento anche nel caso in cui l’albero sia morto, malato o secco. Successivamente, un tecnico agronomo effettuerà un sopralluogo per valutare se l’albero debba essere o meno abbattuto, conformemente all’articolo 8 del Regolamento del Verde.