La manutenzione del giardino con l’arrivo della primavera


Sta arrivando la bella stagione e la natura si risveglia dopo il lungo rigore invernale. Rinfoltire il prato in primavera è una necessità per ridare forza e vigore al manto erboso prima dell’arrivo del gran caldo estivo.
Manutenzione del prato in primavera, cosa fare?
Partiamo dalla cattiva notizia. Se trascuri la manutenzione primaverile del prato ti ritroverai per tutto il resto dell’anno un manto erboso ingiallito e in cattiva salute. La buona notizia? Prendersene cura non è difficile nè molto faticoso. Il risultato però ti ripagherà di tutte le attenzioni che gli hai dedicato. Avrai un’area verde sana, rigogliosa, splendente che ti offrirà un’oasi di benessere senza paragoni.
Se ti sembra un’impresa titanica e il tepore primaverile mette a dura prova le tue energie, sappi che soltanto la costanza ti permetterà di raggiungere il tuo obiettivo e soprattutto ti eviterà lunghi ed estenuanti lavori in giardino.
Il concetto è molto semplice: devi togliere tutto quello che può mettere a dura prova la resistenza e la vita stessa del manto erboso. Il primo consiglio che possiamo darti, prima di elencare le operazioni necessarie alla manutenzione del prato del tuo giardino, è quella di affidarti all’esplorazione visiva del tuo spazio verde.
L’occhio è lo strumento migliore che ti avvisa delle condizioni di salute dell’erba. Puoi individuare immediatamente un eccesso di piante infestanti, un colore tendente al giallo oppure un manto erboso troppo compatto.
I 7 step fondamentali per una corretta manutenzione primaverile del prato
La cura del manto erboso del tuo giardino deve rispettare 7 step fondamentali, necessari per ritrovare il vigore e lo splendore persi dopo i lunghi mesi invernali.
- Rastrellare il prato
Prima di qualsiasi operazione è necessario provvedere alla pulizia del tuo giardino. Occorre togliere con cura detriti, foglie secche e ammuffite. Per velocizzare questa fase puoi utilizzare un valido alleato: il soffiatore e aspiratore elettrico. Questo strumento è perfetto per pulire il prato risparmiando tempo e fatica.
- Tagliare il prato
La prima cosa che devi fare è tagliare l’erba, un’azione indispensabile dopo il rigore invernale. La regola è non stressare eccessivamente il tuo prato, quindi ricorda di rispettare queste regole:
-inizia a falciare l’erba nei primi giorni di marzo
-Festuca e Lolium vanno tagliate a circa 4 cm di altezza
-Agrostide Stolonifera e Poa Pratensis a non più di 3 cm
L’imperativo fondamentale è quello di non stressare il prato e di condurlo con delicatezza alla ripresa vegetativa. Evita di falciare dopo un pomeriggio piovoso e soprattutto non applicare la tecnica del mulching, che prevede di lasciare l’erba tagliata sul posto. In questo momento il prato infatti ha bisogno di respirare il più possibile. Raccogli gli steli in sacchi di raccolta e smaltiscili come di consuetudine.
- Arieggiatura
L’arieggiatura è una delle operazioni fondamentali per mantenere il manto erboso sano. Permette di porre un freno alla naturale tendenza dell’erba di infeltrirsi e compattarsi, due fenomeni tendenzialmente dannosi perché interrompono il flusso di acqua, nutrimento e aria alle radici.
Il periodo per l’arieggiatura del prato è senza dubbio la primavera, stagione perfetta per clima e condizioni ambientali. In generale l’arieggiatura deve essere fatta almeno una volta l’anno. Se vivi in una zona dove il clima è secco e arido, è buona norma effettuare questa operazione due volte, preferibilmente verso marzo e agli inizi di settembre.
Non sei sicuro che sia arrivato il momento di arieggiare? Fai un semplice test. Infila una penna nel terreno. Se fai fatica, sappi che non puoi più rimandare, il tuo prato sta soffrendo!
Prima di iniziare però devi procurarti gli strumenti per arieggiare il prato. Se l’area che devi coprire non è molto estesa, puoi avvalerti dell’aiuto di un arieggiatore manuale. Il carotatore, ad esempio, grazie alle fustelle e al moto rotatorio, ti permette di realizzare dei fori cilindrici, asportando una quantità minima di terra ed erba.
Gli arieggiatori elettrici o a scoppio sono indicati per prati molto grandi, oltre i 300 mq. Hanno un cilindro con punta di metallo molto resistente che estrae senza fatica una porzione adeguata di terreno.
- Sabbiatura
Cosa fare dopo l’arieggiatura del prato? In molti casi, soprattutto se hai utilizzato il carotatore, è necessario procedere alla sabbiatura, necessaria per riempire i vuoti creati con la precedente operazione. Distribuendo la sabbia silicea di fiume puoi colmare le depressioni del terreno e aumentare la quantità di sabbia nel terreno per migliorarne la permeabilità.
Questa operazione non migliora soltanto la salute del tuo prato, ma lo rende anche più gradevole dal punto di vista estetico. Puoi farla indistintamente su manti erbosi di piccole, medie o grandi dimensioni.
- Semina
Per seminare il prato in primavera devi aspettare almeno gli inizi di aprile. L’erba germoglia con successo quando la temperatura esterna non raggiunge i tipici picchi estivi. Prima di procedere alla semina è buona norma, dopo l’arieggiatura, procedere a una biostimolazione del prato, necessaria per reintegrare gli acidi umici.
Un piccolo consilgio: per una riuscita perfetta dell’operazione è consigliabile effettuare insieme sabbiatura e semina, per garantire ai semi una protezione extra che consente loro di germogliare bene e in fretta.
- Concimazione
La concimazione del prato erboso va effettuata almeno una volta l’anno. In primavera è indispensabile per aiutare i nuovi germogli a svilupparsi in modo armonico e soprattutto sano. Concimare vuol dire anche proteggere l’erba da malattie e dall’insorgere del muschio.
In commercio puoi reperire un gran numero di fertilizzanti, divisi tra chimici ed organici. Mentre il concime chimico è più economico, quello organico, totalmente naturale, ti assicura un risultato prolungato nel tempo.
Puoi facilitare questa operazione utilizzando uno spandiconcime che ti permette di spargere in modo uniforme il concime sul terreno.
- Irrigazione
L’irrigazione è fondamentale per assicurare vigore e bellezza al tuo prato. Ricordati di bagnare l’erba non troppo spesso ma a intervalli regolari.
Fondamentale è la scelta del momento da dedicare a questa operazione. Se il sole primaverile è ancora pallido e tiepido, puoi farlo in qualsiasi ora della tua giornata. Se invece il cielo è terso e il sole forte, devi irrigare il prato durate le prime ore del mattino.
Immediatamente dopo la semina devi annaffiare l’erba per due o tre giorni consecutivi per favorirne la corretta crescita.
Scarificazione del prato, quando e come va fatta?
La scarificazione del prato è una delle operazioni più indicate per pulire il tuo prato senza danneggiarlo. È un’operazione che si pone a metà strada tra il verticutting e un’arieggiatura più profonda come quella eseguita con i carotatori.
La scarifica ti offre due innegabili vantaggi:
- libera il terreno dallo strato di feltro
Il feltro è l’insieme delle foglie morte, erba, radici e altri elementi che si depositano sulla superficie. Se non interviene la decomposizione naturale, questo strato inizia a crescere e, superato il centimetro di spessore, può causare seri problemi all’apparato radicale sottostante.
- dissoda il terreno
La scarifica smuove le zolle del terreno fino a due centimetri di profondità. Questa caratteristica offre nuova linfa alle radici dell’erba che hanno la possibilità di crescere e svilupparsi in un ambiente non più ostile.
Se l’operazione viene realizzata nella maniera più appropriata potrai godere di altri enormi benefici. Scarificare il prato comporta l’eliminazione delle erbe infestanti, la riduzione dell’ingiallimento, delle concimazioni e delle irrigazioni, un infoltimento dell’erba e un prato molto più gradevole da vedere.
Bisogna prima arieggiare o scarificare il prato?
Sappi che è buona norma procedere in primo luogo all’arieggiatura e poi alla scarifica del manto erboso. Il periodo più indicato è l’inizio della primavera, anche se a volte è necessario effettuarla anche in autunno.
In generale è consigliabile attendere due o tre anni prima di scarificare per la prima volta il prato. Questa piccola accortezza è necessaria per far sì che il manto erboso abbia raggiunto un’ottima e stabile condizione di salute.
Cosa fare prima di scarificare il prato
La scarificazione è un’operazione che, oltre a rigenerare il prato, porta innegabili benefici al tuo giardino. Per ottenere i risultati sperati deve essere effettuata da giardinieri esperti che siano in grado di utilizzare i macchinari adatti. Una scarifica eseguita male può compromettere irrimediabilmente il manto erboso.
Le operazioni preliminari non sono molte ma devono essere seguite con molta attenzione:
- Valuta lo stato del tuo prato
L’esame visivo è indispensabile per verificare le condizioni del prato dopo la sosta invernale. In alcuni casi, ad esempio, potrai trovarti di fronte al’invasione del muschio oppure allo scalping ovvero all’infestazione di erba secca, gialla e sfilacciata dovuta a un taglio troppo basso. In questo caso la scarifica non solo è necessaria ma deve essere anche profonda per ridare vita al manto erboso seriamente compromesso.
- Taglia l’erba
Programma una data per la scarifica del prato e assicurati di aver falciato, prima di tale giorno, almeno tre o quattro volte il tuo prato. In questo modo ti assicuri una ripresa veloce della vegetazione. Puoi anche fertilizzare tutto il manto erboso circa quindici giorni prima per dare un surplus di energia al terreno.
Come va fatta la scarificazione del prato?
Molte volte si pensa alla scarificazione come a un’operazione abbastanza aggressiva nei confronti del terreno. Niente di più sbagliato. Essa deve esser effettuata con delicatezza perché il suo compito è semplicemente quello di incidere lo strato superficiale delle zolle.
La scarifica non va fatta in giornate particolarmente umide e piovose. Prima di iniziare occorre verificare che le lame dello strumento siano settate alla giusta altezza. Una scarifica troppo bassa lacera e ferisce in modo profondo il manto erboso, precludendo la possibilità di una rapida ripresa. Un taglio troppo alto invece è praticamente inutile perché non riuscirà nell’intento di togliere lo stato di feltro dal terreno.
Un prato trascurato deve subire un taglio a circa 5 mm di profondità mentre per un prato curato bastano 3 mm. Il movimento è abbastanza semplice, basta infatti passare il macchinario in una sola direzione oppure avanti e indietro su aree particolarmente infeltrite e compatte.
I residui ovvero lo sfalcio devono essere smaltiti come d’abitudine. Dopo queste operazioni non devi far altro che concimare il manto erboso.
Un piccolo consiglio: la settimana che segue la scarifica è la più delicata per il tuo prato. Proteggilo se le dimensioni te lo consentono o valuta bene le sue condizioni. Se ti appare troppo secco o arido non esitare a innaffiarlo adeguatamente.
Lo scarificatore
Lo scarificatore assomiglia a un tosaerba. La differenza risiede nella struttura perché è uno strumento dotato di lame o denti affilati montati su una base orizzontale. Questi, con moto rotatorio, smuovono il terreno, togliendo i detriti e i fili d’erba che hanno un apparato radicale debole e malato. Questo apparecchio può essere manuale, termico o elettrico.
Se il tuo prato non supera i 100 mq puoi tranquillamente utilizzare lo scarificatore manuale, semplice e silenzioso.
Il modello elettrico è perfetto per operare su manti erbosi la cui grandezza non supera i 500 mq. È abbastanza maneggevole e silenzioso.
Lo scarificatore termico invece è lo strumento deputato al lavoro pesante ovvero ti occorre se il tuo prato è molto grande. È molto rumoroso e ha bisogno di una costante manutenzione.
Prima di scegliere il modello adatto alle tue esigenza fatti consigliare dagli esperti del settore che sapranno indirizzarti verso la scelta più sicura e conveniente per il tuo prato.
Come curare il prato ingiallito ed avere un prato sempre verde
Una delle conseguenza più frequenti del gelo invernale è l’ingiallimento del prato. Il freddo e le pozzanghere di acqua sono i principali responsabili di questo danno che molte volte è puramente estetico e non sostanziale. La neve, il freddo, la pioggia hanno messo a dura prova il tuo prato che ha bisogno in questo momento di qualche attenzione in più.
In California hanno escogitato un’innovativa quanto efficace cura del prato ingiallito: la pittura! Pare ci siano infatti alcuni coloranti (Verdigo e Wintergreen) che non solo restituiscono un bel color verde smeraldo al tuo prato ma addirittura hanno delle comprovate proprietà curative.
Se non vuoi affidarti a questa tecnica innovativa, utile soprattutto in pieno inverno, puoi:
L’obiettivo è quello di risanare le aree ingiallite dal freddo e dall’acqua. Devi effettuare questa operazione durante la stagione primaverile, perché è il periodo più adatto dal punto di vista climatico.
- biostimolazione
La biostimolazione è perfetta per aiutare il prato a superare lo stress invernale dovuto alla poca esposizione alla luce e al sole. Il suo compito è quello di regalare un nuovo sprint al ciclo vitale del tuo prato e va effettuata con concimi liquidi erogati tramite annaffiatoio o pompa manuale.
- reintegro con sabbia di fiume
Se la causa dell’ingiallimento è dovuta al ristagno d’acqua devi intervenire migliorando il drenaggio del terreno. Ti basta distribuire sul terreno asciutto un po’ di sabbia di fiume, aiutandoti con un rastrello.
Prevenire l’ingiallimento del prato
Se vuoi prevenire l’ingiallimento del prato devi curare il prato anche d’inverno. Osserva le sue condizioni dopo un’abbondante pioggia o dopo una gelata. Se vedi apparire delle macchie circolari non molto grandi sei in presenza di una malattia fungina chiamata Microdochium nivale.
Devi intervenire immediatamente rivolgendoti al tuo centro di fiducia dove sapranno consigliarti i prodotti più adatti per debellarla. Se noti ristagni d’acqua intervieni immediatamente con la sabbia per favorire il drenaggio del terreno.
Come fare per avere un prato sempre vedere: 4 consigli infallibili
Un prato evergreen è il desiderio di tutti: una distesa di un verde splendente che sappia accogliere lo sguardo e rigenerare i sensi. Un sogno destinato a rimanere tale? Niente affatto se metti in pratica i 4 consigli che sapranno aiutarti a ottenere il giardino che speri.
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- Fai un test al terreno:
In commercio puoi reperire dei kit che servono a misurare il livello di nutrienti presenti nel tuo giardino. Conoscere questi valori è di fondamentale importanza per ottenere in seguito un bel prato verde.
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- Scegli i semi più adatti al tuo clima
Vai in un centro specializzato e fatti consigliare sulle varietà di erba più adatte al luogo dove vivi.
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- Prima innaffia e poi falcia
Innaffiatura e falciatura sono due operazioni fondamentali per la salute e la bellezza del tuo prato. Ricordati però di innaffiare la mattina presto quando le giornate si fanno calde e di falciare l’erba soltanto il giorno dopo l’irrigazione, un accorgimento necessario per evitare di stressare troppo il manto erboso.
- Il prato a rotoli
Invece di seminare il prato puoi ricorrere all’acquisto di zolle di erba già germogliata. È una soluzione senza dubbio più costosa ma semplice, veloce e soprattutto ti libera da alcuni problemi come le erbe infestanti.
Questi sono i 4 consigli basilari che preparano materialmente il terreno alla nascita e al mantenimento del verde. Per un prato evergreen ricordati di procedere alla manutenzione primaverile seguendo tutti gli step che ti abbiamo elencato all’inizio. Non dimenticare mai l’arieggiatura e la scarifica del prato, due operazioni fondamentali per liberare il terreno dallo stress invernale.
L’ultimo consiglio: dedizione, attenzione e passione sono i tre ingredienti che non devono mai mancare nella cura del prato. Opportunamente dosati sapranno regalarti in breve tempo un angolo di verde invidiabile anche se vivi in città!